LA CANNABIS NEL 2023: LEGALIZZAZIONE RICREATIVA ED EFFETTI POSITIVI SU UOMO E AMBIENTE

Sommario

LA CANNABIS NEL 2023: LEGALIZZAZIONE RICREATIVA ED EFFETTI POSITIVI SU UOMO E AMBIENTE

I provvedimenti legislativi nel mondo in tema di legalizzazione ricreativa: come si inaugura il 2023?

Volendo fare una panoramica a livello generale sul tema della legalizzazione ricreativa, a inizio 2023 sono 40 le giurisdizioni di tutto il mondo che hanno decriminalizzato il possesso e l’uso personale della cannabis; sono molti i Paesi, infatti, che tollerano alcuni aspetti della coltivazione e del possesso, indicando però al contempo un protocollo locale da seguire.

La Colombia, ad esempio, consente il possesso personale fino a 20 grammi, la Repubblica Ceca fino a 15, mentre il Belgio fino a 3. Tuttavia, nel 2023, ancora non è facile districarsi tra le molteplici sfumature legislative che caratterizzano i diversi Paesi in materia di legalizzazione ricreativa.

Buone sono le attese per il Messico ‒ dove è considerata legale la cannabis a uso medico e il possesso personale è decriminalizzato fino ai 5 grammi ‒, uno dei principali Paesi in pole position per la legalizzazione nel 2023. Tra i Paesi che hanno legalizzato l’uso medico e ricreativo della cannabis troviamo poi il Canada e l’Uruguay.

Stati Uniti: la legalizzazione ricreativa aiuta la riduzione della dipendenza da alcol

È ormai noto ai più che in seguito al COVID la cannabis sia diventato un bene di prima necessità negli Stati Uniti, dove è già legale in molti Stati e da molti anni. Secondo un recente studio pubblicato su Psycological Medicine, nei Paesi in cui la cannabis a uso ricreativo è legale sono diminuiti i disturbi da uso di alcol (AUD – Alcohol Use Disorder). I ricercatori affermano che i risultati sono “rassicuranti rispetto alle preoccupazioni per la salute pubblica riguardo la legalizzazione ricreativa della cannabis”. Il CBD è noto per i suoi effetti terapeutici e recenti studi (sebbene il campo sia ancora in fase esplorativa) dimostrano che il cannabidiolo mitiga i sintomi di astinenza da alcol, tanto da poter essere usato per ridurre il consumo di alcol e per proteggere fegato e cervello dai danni derivanti da un consumo eccessivo.

L’Asia e la legalizzazione: il caso della rapida ascesa della Thailandia

Degna di attenzione in questo momento è sicuramente la Thailandia, che nel 2022 aveva proclamato la decriminalizzazione della cannabis a livello nazionale, rimuovendo le varietà di cannabis con meno dello 0,2% di THC dalla lista degli stupefacenti.

L’anno scorso, la prospettiva aveva suscitato non poche riserve ma il cambiamento ha visto tempi così rapidi che attualmente nel Paese si moltiplicano dispensari e bud per la vendita. Il fenomeno ha portato enormi benefici economici ma anche molta incertezza sulla regolamentazione futura, poiché il progetto iniziale della legge considerava la decriminalizzazione uno strumento utile per promuovere i benefici medici della cannabis e non un mezzo per dar vita a un florido mercato ricreativo.

Progetti bloccati e storiche sentenze in Europa: il caso di Germania e Francia

Finora, anche se tollerata e diffusa, la cannabis non è considerata pienamente legale in nessun Paese europeo, con la sola eccezione di Malta, che a fine 2021 ha approvato una legge che ne permette l’assunzione ai maggiorenni anche per uso ricreativo.

I progetti in Germania per la legalizzazione ricreativa della cannabis nel 2024 sembrano invece aver subito una battuta d’arresto: il Governo, infatti, deve ancora presentare alla Commissione europea il suo progetto di legge, approvato nel 2022, che autorizzerebbe i consumatori tedeschi ad acquistare fino a 30 grammi di cannabis per il consumo privato, attraverso un mercato controllato per fornitura e distribuzione. Sembra quindi allontanarsi, per ora, l’obiettivo di diventare uno dei Paesi europei con la legislazione più liberale per ciò che riguarda la legalizzazione ricreativa della marijuana.

La Francia è la vera sorpresa di questo inizio 2023: nonostante sia considerato uno dei Paesi storicamente più proibizionisti in materia, il Consiglio di Stato ha autorizzato la vendita di fiori e foglie di canapa contenenti cannabidiolo (CBD) nei negozi. Dopo un anno di attesa, il Consiglio di Stato ha trovato un accordo con i sindacati del settore, ribaltando così la decisione del Governo che, a fine 2021, aveva bloccato i venditori di cannabis con un basso contenuto di THC. La recente sentenza è quindi molto importante al fine di non ostacolare il florido settore della vendita di cannabis light, che nel 2022 ha raggiunto un volume d’affari del mercato della cannabis che equivale a circa 2 miliardi di euro. Questa decisione permetterà anche di produrre CBD homemade, agevolando da un lato lo sviluppo del settore di produzione agricola francese (coltivazione e produzione interesseranno tutte le parti della pianta di canapa e non solo i semi e le fibre), dall’altro il “mercato verde” legato alla cannabis. Numerosi, infatti, saranno i benefici ambientali legati a questa scelta: lo sapevate che un ettaro di coltura di canapa può immagazzinare la stessa quantità di CO2 di un ettaro di foresta?

La cannabis ci salverà dalla crisi climatica?

Il dibattito sulla legalizzazione della produzione della pianta della cannabis ha escluso per troppo tempo i benefici che questa pianta può offrire. Fare uso di marijuana per usi terapeutici è solo uno dei tanti possibili utilizzi di questa prodigiosa pianta. Dal settore tessile alle bioplastiche, le proprietà della cannabis le consentono di essere un mezzo efficace nel combattere due grandi sfide del nostro tempo: la crisi climatica e l’inquinamento da plastica. Con la canapa si possono produrre materiali da costruzione (come calcestruzzo e pannelli isolanti), vestiti (ha una fibra resistente e biodegradabile, per questo è un ottimo sostituto della plastica), carta (da un ettaro di canapa si può produrre fino a 4 volte più carta rispetto agli alberi), bioplastiche (BMW ha cominciato a usare nelle auto la canapa al posto di alcune parti plastiche).

La cannabis come alleato alla mitigazione del clima

La deforestazione globale rappresenta circa il 12-20% delle emissioni di gas serra causati dall’uomo. Gli alberi hanno una crescita più lenta rispetto alla canapa sativa, che può raggiungere i 4 metri di altezza in 100 giorni, assorbendo così CO2 più velocemente rispetto ad altri tipi di piante. Un ettaro di cannabis può assorbire tra le 8 e le 15 tonnellate di CO2 all’anno rispetto alle foreste comuni, che catturano in media da 2 a 6 tonnellate di CO2 per ettaro all’anno.

La cannabis è poi eco-friendly: viene usata per bonificare il terreno, grazie alle sue radici che sono in grado di scavare in profondità, consentendole di assorbire sostanze chimiche nocive (come piombo, cromo, nichel); la cannabis ha un’elevata capacità di assorbimento del carbonio e una buona produzione di biomassa (materiale organico utilizzato per creare energia); agisce come insetticida e contro i funghi patogeni; infine, una coltura di cannabis necessita di meno acqua rispetto al cotone e produce più fibre.

In Italia, i terreni coltivati a cannabis sono aumentati di 10 volte in 5 anni, superando i 4.000 ettari. Si stima che il mercato globale possa arrivare va toccare i 27 miliardi di dollari entro il 2028.

Mercato verde, tassazione e legalizzazione ricreativa in Italia

Se la Francia compie passi avanti in tema di legalizzazione ricreativa, il forte ostruzionismo da parte della destra nel nostro Paese ha fatto fare all’Italia enormi passi indietro. Nell’ottobre dello scorso anno è stata presentata da alcuni deputati di Fratelli d’Italia una proposta di legge per vietare “la vendita e l’utilizzo delle infiorescenze di canapa per uso umano”, aggravando ancor di più il già barcollante “mercato verde” italiano. Come se ciò non bastasse, noi italiani risentiamo ancora dell’enorme vuoto normativo in materia; se infatti da una parte la Legge 242/2016 autorizza esclusivamente la produzione di cannabis, il commercio è invece disciplinato dal D.P.R. 309/1990. Per questo il limite di THC imposto al produttore è compreso tra lo 0,2% e lo 0,6%, mentre per il rivenditore non deve superare lo 0,5%. A questo si aggiunge il fatto che a seconda della procura i derivati siano ancora considerati illegali, ed è vietato ogni uso alimentare del fiore a livello europeo.

Se non verrà modificato il D.P.R. 309/1990, secondo il suggerimento della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite, in Italia non raggiungeremo mai la piena legalizzazione ricreativa della cannabis. Tuttavia, la proposta della Legge di Bilancio sembrerebbe aprire uno spiraglio di luce.

Monopolio cannabis light: la Legge di Bilancio 2023/2025

Nella Legge di Bilancio 2023/2025 sembra comparire un abbozzo di legalizzazione ricreativa della cannabis, accendendo la speranza per una possibile apertura in materia.

La proposta è quella di creare un monopolio della varietà botanica cannabis dalla produzione al commercio, lasciando ai privati la possibilità di autoprodurre cinque piante femmine, con possibilità di cessione a terzi di piccoli quantitativi per uso immediato. Un progetto però inattuabile al momento, vista la premessa esposta nel precedente paragrafo… È forse possibile immaginare che la legalizzazione ricreativa arrivi con gli stessi politici che l’hanno ostacolata?

Luca Marola: il processo che cambierà la storia del mercato italiano della marijuana

Nel frattempo, il 9 marzo 2023 proseguirà il processo iniziato a Parma lo scorso novembre a danno di Luca Marola, il fondatore di EasyJoint, una delle principali aziende produttrici di cannabis light italiane. Tacciato di essere al pari di uno “spacciatore di strada”, Marola è accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti, pur avendo commercializzato prodotti con una percentuale di THC compresa nei limiti previsti dalla Legge 242/2016. Se Marola perderà la causa, il suo arresto potrebbe avere conseguenze importanti su una filiera che attualmente vale 44 milioni di euro l’anno.

Sempre in attesa che i tempi per la legalizzazione ricreativa maturino anche nel nostro Belpaese, Hemp Life propone prodotti naturalibiologici sostenibili, a “chilometro zero”, che comprendono diverse varietà di infiorescenzeolio di CBDinfusi e prodotti di cosmesi.

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