10 CURIOSITÀ SU CANNABIS E OLIO DI CBD

Sommario

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LA CANNABIS: UN PO’ DI STORIA

L’esistenza della cannabis ha origini molto antiche e il suo uso si è sviluppato di pari passo con l’evoluzione della civiltà umana. La “regina delle piante in fibra” ha origine nell’Asia Centrale e viene coltivata da oltre 10.000 anni. A partire dalla Cina, la canapa si diffuse attraverso l’Asia occidentale e l’Asia Minore, fino ad arrivare al Mediterraneo, per poi, da qui e nel tempo, raggiungere le terre e le civiltà di tutto il mondo.

Gli usi della cannabis nell’antichità

I primi utilizzi della cannabis paiono risalire alla Cina antica, dove la pianta della canapa veniva impiegata per usi tessili, medici e alimentari (i semi della canapa contengono amminoacidi, vitamina B e proteine).
Tessuti di canapa sono stati rinvenuti nei luoghi abitati dalla dinastia Zhou (che regnò in Cina tra il XII e il III secolo a.C.); secondo gli studiosi la tecnica cinese per la fabbricazione della carta di canapa risale al I secolo a.C. La pianta veniva usata per realizzare tessuti dai Giapponesi, dai Mongoli e dai Tartari molto prima che comparissero seta e cotone. Antichi guaritori cinesi e sacerdoti giapponesi usavano la cannabis anche nei loro cerimoniali, nei riti sacri e negli incantesimi.

Gli usi medicinali della cannabis

Gli usi della cannabis medicinale sono menzionati in molti reperti egizi databili oltre il 1600 a.C.; veniva chiamata “Kannabis” dai Greci, che, insieme agli Arabi e agli Ebrei, nel 400 a.C. la usavano per il mal di schiena. I Traci, invece, la impiegavano nella produzione di vestiti. Nel I secolo, i suoi benefici medicinali sono documentati dai Romani, che la catalogarono tra le piante mediche grazie all’operato di Discoride. Anche l’illustre e famoso medico Galeno ne faceva largo uso; per molti secoli, infatti, la tintura galenica di canapa è stata uno dei preparati più usati come analgesico e anestetico.
L’uso della fibra di canapa fu fondamentale anche per la tecnologia navale europea (il termine “canvas”, tela in inglese, deriva dalla parola “cannabis”). A livello industriale, l’Italia è stata tra i primi produttori al mondo di canapa fino ai primi anni del XX secolo. I suoi benefici naturali vengono resi pubblici anche nel Rinascimento. Nel 1753 Linneo classifica la Cannabis Sativa, mentre qualche anno più tardi, nel 1783, il biologo francese Jean Lamarck identifica la Cannabis Indica, definendo così i due principali ceppi della pianta di cannabis.
Antichi testi del XVII secolo testimoniano che la marijuana venne (e viene tuttora) utilizzata molto anche dalla medicina tradizionale indiana, che la ritiene fondamentale per la corretta manutenzione dell’equilibrio psico-fisico individuale. È proprio la letteratura medica indiana che influenza, nel XIX secolo, l’operato di molti medici europei, i quali testimoniamo un incremento dell’utilizzo terapeutico della cannabis nel trattamento di malattie dolorose.

CHE COS’È IL CBD

cannabis - il cannabidiolo
Il CBD (Cannabidiolo)

Nel 1940 il chimico di Harvard Roger Adams fu il primo scienziato a scoprire e isolare il CBD, o cannabidiolo, una molecola non psicotropa prodotta naturalmente dalla canapa, che non possiede, quindi, gli effetti psicoattivi dell’altro principale cannabinoide della cannabis, il THC.
Non crea dipendenza né altera la coscienza, per questo il CBD viene considerato legale nella maggior parte dei Paesi del mondo (in Italia, è la Legge 242/2016 che regolamenta la libera coltivazione di cannabis light, grazie a cui è possibile acquistare i vari prodotti ottenuti tramite questa pianta).

In che modo agisce il CBD sul nostro organismo?

Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide (SEC), un sistema biologico di comunicazione tra le cellule considerato uno dei più importanti del nostro corpo, che contribuisce alla regolazione di un numero elevato di processi fisiologici, utile per il mantenimento dell’omeostasi (tra le funzioni influenzate dal SEC troviamo il sonno, il dolore, lo stress e la risposta del sistema immunitario).
Al contrario del THC, il CBD non è una molecola stimolante, perché ha un effetto rilassante sul fisico, pertanto interagisce in modo positivo sull’organismo.

I benefici del CBD per il nostro equilibrio psico-fisico

Negli ultimi tempi, l’interesse della comunità medica per il cannabidiolo è letteralmente esploso, poiché diversi studi e ricerche scientifiche ne stanno dimostrando il potenziale terapeutico, riconoscendone alcune importanti proprietà benefiche per la nostra salute psico-fisica: il CBD ha proprietà analgesiche e in particolare può alleviare il dolore cronico (in ambito oncologico, attenua sintomi come la nausea provocata dai farmaci chemioterapici), quello legato a uno stato infiammatorio (ad esempio, l’artrosi) o quello neuropatico; riduce depressione e ansia (ad esempio, l’ansia provocata da un disturbo post-traumatico o da disturbi ossessivi compulsivi), aiuta a migliorare la qualità del sonno (mitigandone i disturbi provocati dall’ansia) e a combattere l’insonnia; ha proprietà antipsicotiche e anticonvulsivanti.

In che modo si può assumere il CBD?

Il CBD può essere assunto sotto diverse forme; le tipologie in commercio sono molteplici e tra queste troviamo infiorescenze, cristalli, tè, infusi e prodotti di cosmesi. Il CBD è però disponibile principalmente sotto forma di olio di CBD.

L’OLIO DI CBD: CARATTERISTICHE, BENEFICI, USO E CONSUMO

Olio di CBDÈ stato il grande scienziato Raphael Mechoulam, uno dei maggiori esperti di cannabis a livello mondiale, a compiere i primi esperimenti sull’olio di CBD, avviando quella che oggi è ormai una nutrita ricerca sulla cannabis e le sue componenti. Il biologo e chimico israeliano è stato il primo a dimostrare come i cannabinoidi siano un prezioso alleato nella cura di molte patologie.

 

Perché usarlo? Gli effetti terapeutici di un olio di CBD di alta qualità

Il CBD può essere estratto dalla pianta di cannabis e diluito in olio per ottenere l’olio di CBD, un rimedio naturale che si sta rivelando estremamente efficace per migliorare o recuperare la salute psico-fisica e il benessere dell’organismo. Studi clinici dimostrano che l’olio di CBD ha effetti positivi nel trattamento di numerosi problemi di salute, in particolare è un rimedio per chi soffre di insonnia, ansia, stress, dolore cronico, stati infiammatori e alcune patologie mediche, come quelle neurologiche, l’epilessia o alcune forme di psicosi.
Il suo uso favorisce il rilassamento fisico e mentale; viene usato come antidepressivo e per migliorare l’umore, contribuendo a contrastare stati di agitazione e tensioni muscolari. La sua azione spasmolitica può portare sollievo anche all’addome (ad esempio, contro i dolori mestruali), all’apparato respiratorio e a quello gastrointestinale.
L’olio di CBD aiuta a ridurre la nausea e allevia i dolori, per questo viene utilizzato come coadiuvante nelle terapie antitumorali o come sostegno nel trattamento dell’HIV. Influendo sulla qualità e sulla durata del sonno, favorisce anche il miglioramento della qualità della vita quotidiana, permettendo di affrontare meglio momenti di particolare stress emotivo e/o fisico.

I molteplici usi dell’olio di CBD: mondo PET e beauty routine

Recenti studi scientifici dimostrano che l’uso di CBD è utile non soltanto alla salute umana ma anche a quella dei nostri amici a quattro zampe: l’olio di CBD può alleviare disturbi mentali e fisici di cani e gatti, donando loro sollievo e una sensazione di benessere.

Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, lenitive e antiossidanti, l’olio di CBD può essere usato anche nel settore della cosmesi, portando beneficio alla pelle irritata o delicata (ad esempio, contro acne e psoriasi) e aiutando a contrastare la formazione dei radicali liberi.

I diversi metodi di estrazione dell’olio di CBD e la provenienza della canapa

Per identificare l’olio di CBD di migliore qualità, è importante prestare attenzione ai diversi metodi di estrazione (a freddo, alcolica o con CO₂) e alla provenienza della canapa usata per l’olio; per questo è sempre consigliato l’uso di olio di CBD prodotto con canapa biologica coltivata in Europa o negli Stati Uniti, dove vigono rigide norme per ciò che riguarda l’uso di fertilizzanti e pesticidi.

Le tipologie di olio di CBD: quale scegliere e perché?

Il miglior olio di CBD è il “full spectrum”, che comporta molti vantaggi rispetto al classico CBD isolato (che contiene solo CBD) o al “broad spectrum” (che ha tutti i componenti attivi della canapa tranne il THC), perché contiene composti presenti in natura nell’intera pianta di cannabis: vitamine, minerali, terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi, tra cui, in minima parte, anche il THC (nel rispetto delle normative UE, si parla di un massimo di 0,2%-0,3%, dosi insufficienti a provocare i suoi effetti psicotropi), il quale contribuisce a potenziare gli effetti postivi del CBD.

I vantaggi dell’olio “full spectrum” 

L’utilizzo di oli “full spectrum” offre quindi un’esperienza più completa sulla canapa; l’azione sinergica tra i vari cannabinoidi, infatti, permette di ottenere risultati duraturi ed efficaci. La ricerca suggerisce che i cannabinoidi e i terpeni entrino in sinergia per creare ciò che è noto come effetto entourage, uno dei fattori-chiave responsabili dei potenziali benefici del CBD; le diverse sostanze della cannabis, infatti, interagiscono tra loro potenziando e amplificando gli effetti benefici del cannabidiolo, così da intensificarne gli effetti anche usando una piccola quantità di prodotto.

Come assumere l’olio di CBD?

 

Cannabis oil CaffèTutti i componenti della cannabis vengono diluiti in olio in diverse concentrazioni (ad esempio, in percentuali da 5%, 10%, 20% o 50%). L’olio di CBD è molto versatile, per questo può essere assunto in modi differenti: il più comune e rapido è quello sublinguale (qualche goccia sotto la lingua permette di ottenere risultati in breve tempo) ma può essere anche aggiunto agli alimenti, sciolto nelle bevande o inalato.

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